Le sigle DPI e PPI rappresentano valori di densità rispettivamente di Dots Per Inch (punti per pollice) e Pixel Per Inch (pixel per pollice).
Anche se rappresentano lo stesso concetto, queste unità di misura prendono il nome dalla forma dell'elemento base di un'immagine o di una stampa.
In particolare i punti sono i mini puntini generati in fase di stampa e i pixel sono i mini quadratini che compongono un'immagine a video.
Queste misure sono strettamente legate alla risoluzione ed alle dimensioni di output, sia che si tratti di visualizzazione che di stampa.
Tra le specifiche tecniche dei dispositivi di riproduzione delle immagini vengono riportati i PPI o DPI, ad esempio un display retina ha 401 ppi, oppure una stampante laser può stampare fino a 2400 dpi.
Ovviamente se stampo un'immagine a bassa risoluzione su un intero foglio A4 prevarranno gli scarsi ppi dell'immagine sugli elevati dpi della stampante.
All'atto pratico in stampa vedrò prima i quadrati (pixel) che compongono l'immagine.
Di solito il limite della qualità di visualizzazione o di stampa è dato dalla qualità dell'immagine, quindi l'immagine è destinata a zoom particolarmente elevati o a stampe in formati grandi, conviene utilizzare i formati lossless.