Il Carnevale Storico Crescentinese affonda le sue radici nella storia della Città, le due maschere principali nascono, infatti, prendendo spunto da un episodio realmente accaduto in Crescentino nel lontano 1529.
In quell'anno il Conte Riccardo IV Tizzoni, signorotto locale che da tempo vessava la popolazione con soprusi ed angherie, oltre a nuovi pesanti balzelli, quali la tassa della molitura del grano, la tassa sul sale e la tassa sul transito nelle proprie borgate, impose lo "ius primae noctis", ovvero il diritto della prima notte, elargito agli antenati della sua Casata dal Serenissimo Imperatore Federico I° di Svevia, detto il Barbarossa, in premio dell'eroismo e coraggio dei Marchesi Tizzoni nella difesa dell’Impero. In base a questo editto, tutte le giovani spose venivano scortate dalle guardie al castello dove erano poi costrette a trascorrere insieme al Tiranno le ore immediatamente seguenti il matrimonio.
Secondo la leggenda, nella notte tra il 14 e 15 febbraio 1529, intanto che il Paese, immerso nel sonno, attendeva gli ultimi giorni di carnevale, la figlia del mugnaio del Mulino Stella, fresca sposa che si trovava a Palazzo, tagliò la testa al Tiranno proprio mentre il popolo iniziava la rivolta richiamato dal suono della campana della Torre Civica.
In aiuto ai crescentinesi giunse da Vische, piccolo paese alle porte del Canavese, un gruppo di rivoltosi, anche loro liberatisi da poco tempo da un despota che li angariava. La giovane sposa venne, quindi, assurta a simbolo di Crescentino col titolo di Regina Papetta (secondo gli studiosi locali il nome di Papetta le fu attribuito desumendolo dal frutto del mais da cui si ricava la farina per la polenta) mentre tra Crescentino e Vische venne sancita una fraterna alleanza che lega, ancora oggi, i due Comuni piemontesi.
Informazioni e programma completo della manifestazione, sul sito internet ufficiale (link sottostante).
Fonte: carnevaledicrescentino.it